Pompa di calore: cose che devi sapere prima di sceglierla
Come funziona davvero una pompa di calore
Chi pensa che la pompa di calore sia una semplice alternativa alla caldaia, si sbaglia di grosso. È un sistema che funziona in modo radicalmente diverso, più vicino a un frigorifero che a una stufa. Non brucia, non produce calore: lo trasferisce. E questa è la sua forza.
Il principio è quello del ciclo termodinamico: il calore viene prelevato da una sorgente esterna (aria, acqua o terra) e trasferito all’interno dell’abitazione grazie a un fluido refrigerante che si comprime e si espande, cambiando stato e temperatura. Il processo è invertibile, motivo per cui con lo stesso impianto puoi riscaldare in inverno e raffrescare in estate.
Ecco in breve le fasi fondamentali del suo funzionamento:
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Il fluido assorbe calore dalla sorgente esterna evaporando a bassa pressione
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Viene compresso, aumentando la sua temperatura
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Cede il calore all’ambiente interno condensando
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Viene rilassato in un’espansione che ne abbassa la pressione e lo prepara a ripetere il ciclo
Un sistema semplice nella teoria, ma altamente sofisticato nella pratica. E, se ben scelto, può rivoluzionare la gestione energetica di un’abitazione familiare.
Quale tipo di pompa di calore scegliere
Le pompe di calore non sono tutte uguali. Si distinguono innanzitutto in base alla fonte da cui traggono il calore:
| Tipo di pompa di calore | Fonte energetica | Ideale per |
|---|---|---|
| Aria-aria | Aria esterna → Aria interna | Appartamenti con clima mite |
| Aria-acqua | Aria esterna → Acqua radiatori | Case indipendenti ben isolate |
| Acqua-acqua | Acqua di falda → Acqua impianto | Zone con disponibilità idrica |
| Geotermica (terra-acqua) | Calore dal suolo → Acqua impianto | Edifici con terreno adatto |
Ogni soluzione ha pregi e limiti, ed è cruciale affidarsi a tecnici esperti per valutare le reali condizioni dell’immobile: esposizione, isolamento termico, impianto esistente, spazio per unità esterne.
Quando conviene davvero una pompa di calore
Nonostante l’entusiasmo crescente, non tutte le situazioni sono adatte alla pompa di calore. Di seguito, alcune condizioni in cui la scelta può fare davvero la differenza:
Valutazione favorevole se:
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L’immobile è ben isolato termicamente
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Il clima è tendenzialmente mite (centro-sud Italia, zone costiere)
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È presente un impianto radiante a bassa temperatura (es. riscaldamento a pavimento)
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Si vuole un sistema unico per caldo e freddo
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Si alimenta l’impianto con energia da fotovoltaico
Scelta da valutare con cautela se:
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L’edificio è molto datato e poco coibentato
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Si vive in aree montane o molto fredde
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Si dispone solo di termosifoni ad alta temperatura
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Lo spazio per l’unità esterna è ridotto o assente
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I costi iniziali risultano proibitivi senza incentivi
In queste valutazioni non contano solo i numeri, ma anche il tipo di vita in casa: una famiglia che trascorre molte ore fuori ha esigenze diverse rispetto a chi lavora da remoto e desidera un comfort costante.
Efficienza energetica, COP e consumi reali
La promessa di una pompa di calore è semplice: ridurre i consumi senza rinunciare al comfort. Ma per capire se mantiene le aspettative, bisogna partire da un acronimo poco noto ma fondamentale: COP, ovvero Coefficient of Performance. Esprime quanta energia termica viene restituita in rapporto a quella elettrica assorbita. Un COP pari a 4, per esempio, significa che per ogni kilowattora elettrico consumato, ne vengono restituiti quattro sotto forma di calore.
Il valore cambia in base a:
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Temperatura dell’aria esterna
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Tipo di impianto (a pavimento, ventilconvettori, radiatori)
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Efficienza del compressore
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Qualità dell’installazione
Ecco una tabella indicativa dei consumi elettrici in kWh all’anno, riferiti a una famiglia di 4 persone in un’abitazione ben isolata da 120 mq, con riscaldamento e ACS (acqua calda sanitaria) a pompa di calore aria-acqua:
| Clima | Consumo annuo stimato | Spesa annua stimata (€/kWh 0,25) |
|---|---|---|
| Mite | 2.500 kWh | 625 € |
| Intermedio | 3.400 kWh | 850 € |
| Freddo | 4.800 kWh | 1.200 € |
Sono numeri da contestualizzare. Con un impianto fotovoltaico, buona parte dell’energia elettrica necessaria può essere autoprodotta, abbattendo i costi operativi quasi a zero. Il vero salto di qualità, però, si ottiene solo se l’intero sistema – dalla taglia della macchina all’impianto radiante – è calibrato sulla casa.
Pompe di calore e caldaie: cosa cambia davvero
Le differenze non si riducono alla bolletta. Cambia il principio di funzionamento, il comfort, la sicurezza e la logica di utilizzo. Le caldaie, bruciando gas, generano calore in modo immediato, ma anche dispendioso e, se non di nuova generazione, inquinante. Le pompe di calore, invece, lavorano in modo continuo, con una logica opposta: non scaldano rapidamente, mantengono la temperatura costante nel tempo.
Ecco cosa si percepisce concretamente in una casa alimentata da pompa di calore:
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Aria più salubre: niente fiamma, niente combustione
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Temperatura uniforme: pochi sbalzi termici tra le stanze
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Silenziosità: i sistemi moderni sono quasi impercettibili
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Controllo intelligente: si regolano in automatico in base ai carichi
E le caldaie ibride? Esistono anche sistemi misti in cui una pompa di calore lavora insieme a una caldaia a gas. Ma non vanno confusi con una pompa di calore “pura”: si tratta di soluzioni di compromesso, da valutare solo in abitazioni con forte inerzia termica o terminali ad alta temperatura non sostituibili.
Durata, manutenzione e limiti: cosa sapere davvero prima di installare una pompa di calore
Ogni famiglia che si avvicina alla pompa di calore lo fa con una domanda implicita: “Quanto durerà?”. La risposta, quando l’installazione è stata eseguita a regola d’arte, supera tranquillamente i 15-20 anni. Ma non basta accenderla e dimenticarla. Come ogni macchina, anche la pompa di calore ha bisogno di manutenzione, e più è complesso il sistema, più va seguito.
Questi gli interventi periodici consigliati, con una frequenza media:
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Pulizia dei filtri dell’unità interna → ogni 3-6 mesi
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Controllo del gas refrigerante → ogni 1-2 anni
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Verifica dei componenti elettrici e delle connessioni → annuale
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Ispezione del circuito idraulico (per pompe aria-acqua) → annuale
Non si tratta di operazioni complicate, ma trascurarle può portare a una perdita di efficienza anche del 20%.
Quanto ai limiti, il più importante riguarda l’ambiente in cui si vive. Le pompe di calore aria-aria o aria-acqua soffrono alle basse temperature esterne, specie sotto i -10 °C. In zone alpine o appenniniche, è bene valutare modelli geotermici (molto più costosi, ma stabili in ogni stagione) o predisporre una resistenza elettrica integrata che intervenga nei giorni più rigidi.
Inoltre, la coibentazione dell’edificio non è un dettaglio tecnico: è l’elemento che fa la differenza tra un investimento sensato e un errore progettuale. Senza un isolamento adeguato, anche la migliore pompa di calore diventa inefficiente.
Ecco una tabella comparativa dei principali vantaggi e criticità reali:
| Aspetto | Vantaggi principali | Criticità da considerare |
|---|---|---|
| Comfort abitativo | Temperatura costante, nessuna fiamma | Riscaldamento lento in ambienti freddi |
| Efficienza energetica | COP elevato, specie se integrata a fotovoltaico | Dipendenza dalla qualità dell’isolamento |
| Manutenzione | Semplice, senza obbligo di controlli fumi | Richiede controlli regolari sul refrigerante |
| Sicurezza | Nessuna combustione, nessun rischio gas | Richiede allacciamento elettrico stabile |
| Installazione | Nessuna canna fumaria, ideale per nuove abitazioni | Più complessa su edifici esistenti |
Affidarsi a chi sa davvero come funziona
Capire il funzionamento delle pompe di calore è il primo passo per fare una scelta consapevole. Il secondo è affidarsi a chi le installa ogni giorno con la precisione di un orologiaio svizzero e la concretezza di chi lavora per famiglie, non per statistiche.
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Domande frequenti
Qual è la differenza tra pompa di calore e condizionatore?
La differenza principale sta nella funzione principale per cui sono progettati. I condizionatori tradizionali servono solo a raffreddare gli ambienti, mentre le pompe di calore sono sistemi reversibili che permettono sia di raffrescare che di riscaldare. Inoltre, le pompe di calore sfruttano fonti di energia rinnovabile (come l’aria esterna) per garantire un riscaldamento efficiente, spesso con consumi molto più contenuti rispetto a una caldaia.
Quanto consuma una pompa di calore in bolletta?
Il consumo dipende da vari fattori: classe energetica dell’abitazione, potenza della macchina, condizioni climatiche e abitudini d’uso. Tuttavia, una pompa di calore aria-aria con buon coefficiente COP può far risparmiare fino al 45% rispetto a una caldaia a condensazione, soprattutto in zone a clima mite. In media, per un appartamento di 90 mq, la spesa mensile per riscaldare con pompa di calore può aggirarsi intorno ai 60–70 euro.
La pompa di calore può sostituire la caldaia?
Sì, in molti casi può farlo. Le pompe di calore aria-aria sono ideali per appartamenti ben isolati e situati in zone a clima mite. In alternativa, per esigenze più complesse, si può valutare una pompa di calore aria-acqua o geotermica. In ogni caso, è importante far eseguire una valutazione tecnica per capire se la sostituzione è compatibile con l’impianto esistente.
Quali sono gli svantaggi delle pompe di calore?
Le pompe di calore richiedono un investimento iniziale maggiore rispetto ad altri sistemi, e in zone con inverni molto rigidi possono risultare meno efficienti, specialmente i modelli aria-aria. Inoltre, il loro rendimento può calare se l’abitazione non è ben coibentata. Tuttavia, con la giusta progettazione e un impianto ben dimensionato, questi limiti si possono superare agevolmente.
Cosa vuol dire COP in una pompa di calore?
COP è l’acronimo di Coefficient of Performance, ovvero il rapporto tra l’energia termica resa all’ambiente e l’energia elettrica consumata per produrla. Se una pompa di calore ha un COP pari a 4, significa che per ogni kWh consumato, ne restituisce 4 sotto forma di calore. Più il COP è alto, più il sistema è efficiente e conveniente in bolletta.